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Non “cercare di capire”

Il gioco d’azzardo problematico può essere la manifestazione di situazioni completamente diverse. A volte è la conseguenza indesiderata di terapie farmacologiche assunte per tutt’altro motivo (per esempio il morbo di Parkinson). Altre volte è semplicemente il frutto di trappole mentali o di condizionamenti ambientali.  In alcuni casi è una vera e propria dipendenza, in tutto analoga all’alcolismo o al tabagismo. Può anche essere la manifestazione di un disturbo mentale (come il disturbo bipolare) o rientrare in un quadro di alterazioni del comportamento collegate a vicende esistenziali traumatizzanti. Per qualcuno è davvero solo un gioco un po’ troppo appassionante e costoso.  “Cercare di capire” può essere una reazione comprensibile ma non porta quasi mai buoni risultati a lungo termine nè al giocatore (che viene indotto fortemente in tentazione di utilizzare l’improvvisato terapeuta come un inutile telefono amico) né, tanto meno, allo “psicologo” dilettante che, dopo iniziali illusioni, finisce spesso per sentirsi tradito ed arrabbiato senza alcun costrutto

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